Track List

1. Ma non nell’intermezzo
2. Il valzer della fanciulla
3. Mimì (Pietro Tonolo)
4. E lucevan le stelle (G.Puccini)
5. Flora
6. Fanciulla
7. Non ti lascio più
8. Pucciniland (D.Santaniello)
9. Fly (M.Polga)

All tunes composed by Marcello Tonolo, except where indicated.

MARCELLO TONOLO – PUCCINI IN JAZZ
(Caligola Records) 2013

Marcello Tonolo (piano)
Michele Polga (tenor sax)
Domenico Santaniello (double bass, cello)
Massimo Chiarella (drums)

CREDITS
Recorded and mixed in June 2013, mastered in October 2013, at Cat Sound Studio,
Badia Polesine (Rovigo), by Mario Marcassa and Emanuele Chiericato.

LINER NOTES

Difficile commentare in poche righe un lavoro così complesso ed importante, dedicato alla rielaborazione di arie pucciniane, progetto che Marcello Tonolo ha tenuto sin troppo a lungo in cassetto. Ci sembra invece più funzionale al nostro scopo prendere a prestito alcuni passaggi delle lunghe ma illuminanti note di copertina del disco, firmate dal musicologo Paolo Cecchi. “…«Puccini in Jazz» presenta nove brani i cui temi sono tratti da alcune delle più note opere del compositore lucchese («Manon Lescaut», «Bohème», «Tosca», «La fanciulla del West» e «Madama Butterfly»), in arrangiamenti e rielaborazioni dovuti per più di metà a Marcello Tonolo, ma con importanti contributi di Michele Polga e Domenico Santaniello, componenti del quartetto, e del fratello Pietro, che già con lui aveva affrontato lo stesso repertorio in duo…. qui il rischio di concepire sovrapposizioni ed incroci esteticamente inerti tra jazz e musica classica viene abilmente evitato, poiché nel disco le melodie pucciniane vengono utilizzate come semplice materiale, sottoposto a manipolazioni e modifiche di diversa natura, evitando così ogni bozzettismo melodico e compiacimento d’atmosfera… In particolare, all’interno di molte composizioni risultano decisive le modifiche, a volte radicali, della configurazione armonica delle melodie di Puccini, che vengono così in parte rimosse della loro caratterizzazione originale, e trasformate in strutture mobili e dinamiche, le cui nuove sequenze accordali funzionano egregiamente come intelaiatura armonica su cui si svolge l’improvvisazione dei solisti… vi è, in quasi tutti i pezzi, una ricerca costante di percorsi formali meno consueti e più articolati, che prevedono successioni diversificate tra i segmenti tematici e le parti deputate all’improvvisazione dei solisti, con risultati particolarmente felici in titoli come Ma non nell’intermezzo e Mimì… Fanciulla, la composizione più trascinante del disco, inizia con un’introduzione pianistica che ricorda l’impeto ritmico di alcuni brani di McCoy Tyner (si pensi a Passion Dance)…”.