LINER NOTES
Difficile commentare in poche righe un lavoro così complesso ed importante, dedicato alla rielaborazione di arie pucciniane, progetto che Marcello Tonolo ha tenuto sin troppo a lungo in cassetto. Ci sembra invece più funzionale al nostro scopo prendere a prestito alcuni passaggi delle lunghe ma illuminanti note di copertina del disco, firmate dal musicologo Paolo Cecchi. “…«Puccini in Jazz» presenta nove brani i cui temi sono tratti da alcune delle più note opere del compositore lucchese («Manon Lescaut», «Bohème», «Tosca», «La fanciulla del West» e «Madama Butterfly»), in arrangiamenti e rielaborazioni dovuti per più di metà a Marcello Tonolo, ma con importanti contributi di Michele Polga e Domenico Santaniello, componenti del quartetto, e del fratello Pietro, che già con lui aveva affrontato lo stesso repertorio in duo…. qui il rischio di concepire sovrapposizioni ed incroci esteticamente inerti tra jazz e musica classica viene abilmente evitato, poiché nel disco le melodie pucciniane vengono utilizzate come semplice materiale, sottoposto a manipolazioni e modifiche di diversa natura, evitando così ogni bozzettismo melodico e compiacimento d’atmosfera… In particolare, all’interno di molte composizioni risultano decisive le modifiche, a volte radicali, della configurazione armonica delle melodie di Puccini, che vengono così in parte rimosse della loro caratterizzazione originale, e trasformate in strutture mobili e dinamiche, le cui nuove sequenze accordali funzionano egregiamente come intelaiatura armonica su cui si svolge l’improvvisazione dei solisti… vi è, in quasi tutti i pezzi, una ricerca costante di percorsi formali meno consueti e più articolati, che prevedono successioni diversificate tra i segmenti tematici e le parti deputate all’improvvisazione dei solisti, con risultati particolarmente felici in titoli come Ma non nell’intermezzo e Mimì… Fanciulla, la composizione più trascinante del disco, inizia con un’introduzione pianistica che ricorda l’impeto ritmico di alcuni brani di McCoy Tyner (si pensi a Passion Dance)…”.